Analizzare il test del Dna dei neonati può servire a evitare malattie. Arriva un test clinico (che due ospedali di Boston stanno già sperimentando) che potrebbe spalancare la strada a un futuro finora visto solo al cinema. Il progetto, chiamato BabySeq e finanziato dal National Institute of Health statunitense con 25 milioni di dollari, sarà condotto su 240 bambini sani della prima struttura e altrettanti provenienti dalle sale di terapia intensiva neonatale della seconda. Verrà analizzato il genoma dei bimbi a caccia di oltre 1700 varianti genetiche associate alla predisposizione a malattie che iniziano dall’infanzia, mentre l’altra metà non avrà l’esame. I fondi sono sufficienti per seguire i bimbi fino ai tre anni di età, ma i ricercatori sperano di trovarne abbastanza per proseguire poi fino ai 18. La ricerca è appena all’inizio, come ha specificato alla rivista Technology Review, Robert Green: ”Al momento non c’è consenso scientifico sulla questione se sia appropriato o utile sequenziare il Dna di individui sani – spiega -. Quindi l’unico modo per prendere in considerazione l’ipotesi di rendere questo test obbligatorio è avere un enorme massa di dati che ci dicano che questo test darebbe un beneficio”.