Il Citomegalovirus è un virus diffuso a livello globale, appartenente alla famiglia degli Herpesvirus. Il virus è molto comune e può infettare chiunque. Una volta contratta l’infezione, il virus rimane latente all’interno dell’organismo per tutta la vita, ma può riattivarsi in caso di indebolimento del sistema immunitario. Le infezioni sono nella maggior parte degli individui asintomatiche, perché un buon sistema immunitario è in grado di tenerle sotto controllo, ma negli individui immunodepressi possono causare gravi complicanze, in particolare a occhi, fegato, sistema gastrointestinale e sistema nervoso. L’aspetto più importante legato al Cmv, dal punto di vista medico, è rappresentato dalle infezioni congenite. Un’infezione contratta durante la gravidanza e trasmessa al feto può infatti arrecare al bambino danni permanenti anche gravi. Come si trasmette il Citomegalovirus? Attraverso sangue, saliva, urina, liquido seminale, secrezioni vaginali e latte materno. La fonte più frequente sono i bambini piccoli, che possono rilasciare il virus nelle urine anche dopo mesi o anni dall’infezione iniziale. Più raramente la malattia può essere contratta con trasfusioni di sangue o emoderivati infetti, oppure da trapianti di midollo osseo o di organi. Possibile anche la trasmissione da madre a feto durante la gravidanza: il rischio è del 30-40% se l’ infezione è primaria, e del 2% se secondaria Se contratta in gravidanza non comporta particolari rischi per la mamma, ma può essere molto pericolosa per il feto. In gran parte dei casi l’infezione non causa sintomi e solo 1 neonato su 10 può avere problemi di udito, che si manifestano dopo la nascita, anche tardivamente. In circa il 10-15% dei casi può il virus può fare guai sia prima della nascita (fegato ingrossato, ritardo di crescita) sia dopo (ittero, macchie rosse sulla pelle che corrispondono a piccolissime emorragie, dimensioni piccole della testa, convulsioni, sordità).