Il livello di fertilità è influenzato positivamente dall’esposizione al sole, o meglio dalla concentrazione di vitamina D, sostanza sintetizzata dall’organismo dopo essere stati esposti ai raggi solari.
A dirlo è uno studio dell’Università di Edimburgo coordinato dal dott. Richard Mellanby e pubblicato su Scientific Reports. Il team diretto dal medico scozzese ha studiato l’effetto del sole su un gruppo di ovini di razza Soay che vivono allo stato brado nell’arcipelago di St. Kilda.
Gli scienziati hanno analizzato il sangue delle pecore Soay, misurando la concentrazione di un composto marker collegato ai livelli di vitamina D. In tal modo hanno scoperto che gli ovini con una quantità maggiore della sostanza alla fine dell’estate hanno partorito nella primavera successiva un numero più alto di agnellini.«Il nostro studio – spiega Mellanby – è il primo a collegare lo stato della vitamina D al successo riproduttivo in una popolazione di animali selvatici». È presumibile che la stessa influenza della vitamina D sia presente anche in altri mammiferi, uomo compreso, sebbene dimostrarlo risulti complicato, come spiega il ricercatore: «Analizzare i benefici non scheletrici della vitamina D per la salute negli esseri umani è impegnativo, perché le persone sono esposte a diverse quantità di luce solare ogni giorno. Studiare il rapporto tra la vitamina D sintetizzata dalla pelle o introdotta con la dieta e l’impatto a lungo termine sulla salute – conclude Mellanby – è molto più facile nelle pecore che vivono su una piccola isola».
(fonte Salute.it)